Processo di Chirurgia Guidata in Studio
con Dime Aperte con Appoggio Dentale Selettivo
Studio Clinico Prospettico su 20 Pazienti.
Introduzione: La chirurgia guidata implantare sembra avere svariati benefici, quali la possibilità di inserire impianti senza sollevare un lembo d’accesso in un processo protesicamente guidato, evitando strutture anatomiche pericolose.
Ad oggi, tuttavia, solo pochi chirurghi utilizzano di routine la chirurgia guidata in pazienti parzialmente edentuli.
Scopo: Presentare i risultati ottenuti con dime chirurgiche ad appoggio dentale caratterizzate da una progettazione innovativa aperta con supporti selettivi, e prodotte con una procedura full-in-office con una stampante 3D desktop.
Metodi: Durante un periodo di 2 anni (2016-2018), tutti i pazienti parzialmente edentuli con da uno a tre denti mancanti (mascellari e/o mandibolari), che hanno fatto riferimento a uno studio dentistico privato per il ripristino dei denti con impianti, erano valutati per essere inseriti in questo studio clinico. Erano utilizzati uno scanner intraorale (CS 3600®, Carestream Dental) e una tomografia computerizzata cone beam CBCT (CS 9300®, Carestream Dental) per acquisire le informazioni 3D dei pazienti. Il software di chirurgia guidata (SMOP®, Swissmeda) era utilizzato per progettare gli interventi e per disegnare dime a supporto dentale aperte, prodotte con una stampante stereolitografica (SLA) desktop (XFAB2000®, DWS). Gli interventi implantari guidati erano realizzati e poi i pazienti seguiti per un periodo di un anno. I parametri valutati dallo studio erano il fit e la stabilità delle guide chirurgiche, la durata (tempo) dell’intervento, le complicazioni intra- e post-operatorie e la stabilità e sopravvivenza degli impianti.
Risultati: Erano inclusi nello studio 20 pazienti parzialmente edentuli (9 uomini, 11 donne; età media 54,4 + 9,4 anni); 28 guide aperte, selettive con appoggio dentale erano progettate e hanno permesso l’inserimento di 38 impianti. Tra le guide chirurgiche, 24 hanno avuto un fit e stabilità ottimale, tre hanno avuto un fit ottimale e sufficiente stabilità e solo una ha avuto un fit inadeguato e una stabilità non soddisfacente ed è stata ritenuta, pertanto, non idonea all’utilizzo clinico.
La durata media dell’intervento era di 15,7 + 5,2 minuti per dima. Non sono state riportate complicazioni in nessuno degli interventi, ma un impianto non è risultato stabile nel posizionamento ed è stato rimosso. In totale, 36 impianti erano restaurati con 10 protesi parziali fisse da 2 elementi e con 16 corone singole. Tutti gli impianti funzionavano con successo dopo un anno dall’inserimento, anche se, in due corone singole, ci sono state complicazioni di poco rilievo dal punto di vista protesico (la vite dell’abutment si è svitata).
Conclusioni: Il processo di chirurgia guidata in studio con dime aperte, a supporto dentale selettivo, sembra rappresentare una procedura clinicamente predicibile per il restauro di pazienti parzialmente edentuli. Sono necessari ulteriori studi a conferma di questi risultati positivi.